15 agosto 2013 – Concerto all’alba alla Playa del Sol

La mattina del 15 agosto non dormimmo per l’emozione. Io, almeno, non chiusi occhio. La mia giornata iniziò alle 4 del mattino, con un caffè forte e con il sottofondo di Besame mucho. La natura non ci era stata propizia: il mare era salito, il vento era inclemente, le persone che si adagiavano sui lettini disposti a semicerchio si stringevano nei loro maglioni. L’alba arrivò con i primi strappi di rosa nel cielo plumbeo e le prime note solenni di un maestoso Miserere che irruppe su quel proscenio insolito, rimbalzando fino all’orizzonte e mettendo in fuga le ultime stelle. Ricordo il silenzio delle famigliole coi bambini, lo sforzo dei musicisti, l’incanto di ballare coi piedi nell’acqua, come uscita da una conchiglia ma, soprattutto, la sensazione, di aver puntato uno spillone sul fluire del tempo. Solo due ore più tardi la mattina è divenuta come tutte le altre: bagnanti che arrivavano alla spicciolata, sotto il carico di borse stracolme di giochi; noi bagnini abbiamo bevuto un altro caffè ed ogni cosa ha ripreso il suo corso.

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